summaryrefslogtreecommitdiffstats
diff options
context:
space:
mode:
-rw-r--r--unix-primer/Makefile.am2
-rw-r--r--unix-primer/it/Makefile.am8
-rw-r--r--unix-primer/it/unix-primer-it.omf14
-rw-r--r--unix-primer/it/unix-primer.sgml819
4 files changed, 842 insertions, 1 deletions
diff --git a/unix-primer/Makefile.am b/unix-primer/Makefile.am
index b244ce2..345b6bc 100644
--- a/unix-primer/Makefile.am
+++ b/unix-primer/Makefile.am
@@ -1 +1 @@
-SUBDIRS = C es
+SUBDIRS = C es it
diff --git a/unix-primer/it/Makefile.am b/unix-primer/it/Makefile.am
new file mode 100644
index 0000000..910ada5
--- /dev/null
+++ b/unix-primer/it/Makefile.am
@@ -0,0 +1,8 @@
+figs =
+docname = unix-primer
+lang = it
+omffile = unix-primer-it.omf
+sgml_ents =
+include $(top_srcdir)/sgmldocs.make
+dist-hook: app-dist-hook
+
diff --git a/unix-primer/it/unix-primer-it.omf b/unix-primer/it/unix-primer-it.omf
new file mode 100644
index 0000000..acc91b0
--- /dev/null
+++ b/unix-primer/it/unix-primer-it.omf
@@ -0,0 +1,14 @@
+<?xml version="1.0" standalone="no"?>
+<omf>
+ <resource>
+ <title>
+ Se siete alle prime armi con UNIX/Linux
+ </title>
+ <subject>
+ <category>General|Linux</category>
+ </subject>
+ <format mime="text/sgml"/>
+ <identifier url="unix-primer.sgml"/>
+ <language code="it"/>
+ </resource>
+</omf> \ No newline at end of file
diff --git a/unix-primer/it/unix-primer.sgml b/unix-primer/it/unix-primer.sgml
new file mode 100644
index 0000000..00cabc2
--- /dev/null
+++ b/unix-primer/it/unix-primer.sgml
@@ -0,0 +1,819 @@
+<!DOCTYPE article PUBLIC "-//GNOME//DTD DocBook PNG Variant V1.1//EN"[
+]>
+<article id="index">
+
+ <artheader>
+ <title>Se sei agli inizi con Linux/UNIX</title>
+ <copyright>
+ <year>2000</year>
+ <holder>Alexander Kirillov</holder>
+ </copyright>
+
+ <legalnotice id="legalnotice">
+ <para>
+ Permission is granted to copy, distribute and/or modify this
+ document under the terms of the <ulink type="help"
+ url="gnome-help:fdl"><citetitle>GNU Free Documentation
+ License</citetitle></ulink>, Version 1.1 or any later version
+ published by the Free Software Foundation with no Invariant
+ Sections, no Front-Cover Texts, and no Back-Cover Texts. You
+ may obtain a copy of the <citetitle>GNU Free Documentation
+ License</citetitle> from the Free Software Foundation by
+ visiting <ulink type="http" url="http://www.fsf.org">their Web
+ site</ulink> or by writing to: Free Software Foundation, Inc.,
+ 59 Temple Place - Suite 330, Boston, MA 02111-1307, USA.
+ </para>
+
+ <para>
+ Molti dei nomi usati dalle compagnie per distinguere i propri prodotti
+ sono registrati come marchi. Quando questi appaiono nella documentazione
+ di GNOME e non appartengono a membri del GNOME Documentation Project
+ vengono scritti in maiuscolo oppure con la prima lettera maiuscola.
+ </para>
+ </legalnotice>
+ </artheader>
+ <sect1 id="introduction">
+ <title>Introduzione</title>
+
+ <para>
+ Uno degli obbiettivi di GNOME è quello di rendere il vostro computer
+ facile da usare, senza richiedere la conoscenza di dettagli tecnici del
+ vostro sistema operativo. Nonostante tutto rimangono alcune nozioni
+ relative a UNIX che dovrebbero diventarvi familiari anche se usate la
+ semplice interfaccia grafica di GNOME. Per venire incontro ai nuovi utenti
+ questo documento raccoglie queste nozioni di base. Se avete necessità di
+ ulteriori informazioni su UNIX dovreste leggere la documentazione
+ provvista insieme al vostro sistema, oppure uno dei tanti libri e di guide
+ che si trovano on-line disponibili per tutte le versioni di UNIX.
+ </para>
+
+ <para>
+ La seguente guida è valida per tutte le versioni di UNIX e tutti i sistemi
+ operativi a questo assimilabili, compresi sia gli UNIX commerciali come
+ <systemitem>Solaris</systemitem> e sistemi open-source come
+ <systemitem>FreeBSD</systemitem> e <systemitem>Linux</systemitem>. Alcune
+ parti di questo testo sono tratte dalla guida <citetitle>Linux
+ Installation and Getting Started</citetitle> di Matt Welsh, Phil Hughes,
+ David Bandel, Boris Beletsky, Sean Dreilinger, Robert Kiesling, Evan
+ Leibovitch, e Henry Pierce. Questa guida è disponibile sia per essere
+ scaricata che consultata in linea al link <ulink
+ url="http://www.linuxdoc.org" type="http">Linux Documentation
+ Project</ulink> o <ulink url="http://www.oswg.org">Open Source Writers
+ Group</ulink>.
+ </para>
+ </sect1>
+
+ <sect1 id="new-users">
+ <title>Utenti</title>
+ <para>
+ UNIX è un sistema operativo multi-utente, cioè è stato progettato per
+ permettere a più utenti di operare sullo stesso computer, sia
+ contemporaneamente (mediante diversi terminali o connessioni di rete), sia
+ alternativamente. Usando UNIX per identificarsi nel sistema dovete
+ effettuare il log-in, che significa immettere il vostro <emphasis>nome di
+ login</emphasis> (cioè il nome usato dal sistema per identificarvi) e
+ successivamente la vostra <emphasis>password</emphasis>, cioè la vostra
+ chiave personale per entrare nel sistema. Poiché solo voi conoscete la
+ vostra password nessun altro la potrà usare per entrare a vostro nome nel
+ sistema. Normalmente si usa scegliere il proprio nome o il proprio cognome
+ o variazioni di questi come nome di login: così se ad esempio il vostro
+ nome reale è Sasha Beilinson il vostro nome potrebbe essere
+ <systemitem>sasha</systemitem>.
+ </para>
+ <para>
+ Ogni utente ha uno spazio separato per tenere i propri file personali
+ (detta la sua <emphasis>home directory</emphasis>). UNIX possiede un
+ sistema di permessi (vedi <xref linkend="permissions">), in modo che, se
+ il sistema non è mal configurato, un utente non ha la possibilità di
+ cambiare i file del sistema o di altri utenti. Questo permette inoltre ad
+ ogni utente di personalizzare molti aspetti del sistema &mdash; in
+ particolare il comportamento di GNOME &mdash; senza influire sugli altri
+ utenti.
+ </para>
+ <para>
+ Su molti sistemi UNIX esiste anche un utente speciale, detto
+ <emphasis>amministratore del sistema</emphasis> che usa il login
+ <systemitem>root</systemitem>. Questi ha il controllo
+ <emphasis>completo</emphasis> del sistema &mdash; compreso il completo
+ accesso a tutti i file di sistema e quelli di tutti gli utenti; ha la
+ possibilità di cambiare la password degli utenti esistenti, di aggiungere
+ nuovi utenti, installare e disinstallare il software e molto
+ altro. Normalmente l'amministratore è il responsabile del corretto
+ funzionamento del sistema, così se avete problemi dovete chiedere a lui.
+ </para>
+ <important>
+ <title>IMPORTANTE</title>
+ <para>
+ Anche se siete l'unico utente del vostro computer (ad esempio se questo
+ è la vostra workstation personale), cioè siete anche l'amministratore, è
+ importante che creiate un account normale e che lo usiate per il lavoro
+ quotidiano, usando l'accesso come root solo quando realmente necessario
+ per la manutenzione del sistema; visto che root può fare tutto è facile
+ combinare pasticci che possono avere conseguenze
+ disastrose. Immaginatevi l'accesso di root come una sorta di incantesimo
+ che vi dona un potere immenso con il quale, solo muovendo le mani,
+ potete creare o distruggere intere città, e visto che è molto semplice
+ muovere le mani, anche in maniera pericolosa, non è una buona idea di
+ invocare questa magia quando non necessario anche se la sensazione di
+ potere può apparire meravigliosa.
+ </para>
+ </important>
+ </sect1>
+ <sect1 id="new-file">
+ <title>File e nomi dei file</title>
+ <para>
+ Come in molti altri sistemi operativi anche in UNIX esiste il concetto di
+ <emphasis>file</emphasis>, che è un insieme di informazioni a cui viene
+ dato un nome (il <emphasis>nome file</emphasis>). Esempi di file possono
+ essere un messaggio di posta elettronica o un programma che può essere
+ eseguito, ma essenzialmente tutto ciò che si trova sul disco è salvato su
+ un file individuale.
+ </para>
+ <sect2 id="new-filenames">
+ <title>Nomi dei file</title>
+ <para>
+ I file vengono identificati dal loro nome; ad esempio il file che
+ contiene il testo del vostro intervento alla conferenza potrebbe essere
+ salvato con il nome <filename>talk.txt</filename>. Non esiste un formato
+ standard per i nomi dei file come nell'MS-DOS e in altri sistemi
+ operativi; in generale un nome di file può contenere qualsiasi carattere
+ (eccetto il carattere / &mdash; vedi la discussione sui nomi dei path
+ più avanti) ed è limitato a 256 carattere.
+ </para>
+ <important>
+ <title>IMPORTANTE</title>
+ <para>
+ A differenza dell'MS-DOS, i nome dei file in UNIX sono sensibili alle
+ maiuscole (in gergo si dice case-sensitive):
+ <filename>miofile.txt</filename> e <filename>MioFile.txt</filename>
+ vengono considerati come due file differenti.
+ </para>
+ </important>
+ <para>
+ Dovreste anche conoscere alcune convenzioni tipiche di UNIX, per le quali,
+ pur non essendo obbligatorie, è buona norma seguirle.
+ <itemizedlist>
+ <listitem>
+ <para>
+ la prima è quella di usare il formato
+ <filename>nome.estensione</filename>, dove l'estensione indica il
+ tipo di file; ad esempio l'estensione <filename>txt</filename> è
+ normalmente usata per i file contenenti testo semplice, mentre
+ l'estensione <filename>jpeg</filename> è usata per le immagini nel
+ formato JPEG e via così. In particolare il <application>File
+ Manager di GNOME</application>
+ <application>Nautilus</application>) usa le estensioni per
+ determinare il tipo del file. Potete vedere o modificare le
+ estensioni riconosciute da <application>GNOME</application>
+ selezionando la sezione <menuchoice><guimenu>Document
+ Handlers</guimenu><guimenuitem>Tipi
+ MIME</guimenuitem></menuchoice>
+ nell'<application>Pannello di controllo di
+ GNOME</application>. Notate che la convenzione standard in UNIX è
+ di non usare alcuna estensione per i programmi
+ <emphasis>eseguibili</emphasis> (cioè i file dei programmi).
+ </para>
+ </listitem>
+
+ <listitem>
+ <para>
+ I file e le directory il cui nome comincia con un punto (.) sono
+ normalmente <emphasis>file di configurazione</emphasis>; ad
+ esempio GNOME tiene tutte le sue impostazioni in molti file
+ contenuti nella directory <filename>.gnome</filename> e
+ <filename>.gnome-desktop</filename> nella home directory
+ dell'utente. Poiché normalmente non c'è necessità di modificare
+ questi file direttamente e neanche di conoscere i loro nomi e
+ posizioni precisamente <applications>Nautilus</applications> non
+ li mostra sempre (così come tutti gli altri file manager, NDT); è
+ possibile modificare questo comportamento come descritto nel
+ <ulink type="help" url="gnome-help:nautilus">Manuale di
+ Nautilus</ulink>.
+ </para>
+ </listitem>
+
+ <listitem>
+ <para>
+ i file il cui nome termina con una tilde (~) sono normalmente file
+ di backup creati dalle applicazioni; ad esempio quando modificate
+ un file <filename>miofile.txt</filename> con
+ <application>emacs</application>, questo salva la versione
+ precedente nel file <filename>miofile.txt~</filename>.
+ </para>
+ </listitem>
+ </itemizedlist>
+ </para>
+ </sect2>
+ <sect2 id="new-wildcards">
+ <title>Metacaratteri</title>
+
+ <para>
+ Quando date comandi dalla linea di comando potete usare i cosiddetti
+ <emphasis>metacaratteri</emphasis> (in inglese wildcards) invece del
+ nome del file esatto. Il metacarattere più comune è l'asterisco (*), il
+ quale comprende ogni sequenza di simboli, compresa una stringa vuota: ad
+ esempio il comando <command>ls *.txt</command> mostrerà tutti i file con
+ estensione <filename>txt</filename>, mentre il comando <command>rm
+ chapter*</command> cancellerà tutti i file il cui nome comincia con
+ <filename>chapter</filename> (<command>ls</command> e
+ <command>rm</command> sono i comandi di UNIX per elencare ed eliminare i
+ file). Un altro metacarattere molto utile è il punto interrogativo (?)
+ il quale comprende ogni singolo simbolo: ad esempio <command>rm
+ chapter?.txt</command> eliminerà i file
+ <filename>chapter1.txt</filename> e <filename>chapter2.txt</filename> ma
+ non <filename>chapter10.txt</filename>.
+ </para>
+ <para>
+ La maggior parte dei nuovi utenti di GNOME preferiscono usare il
+ <application>File Manager di GNOME</application> per operare con i file
+ invece che lavorare direttamente dalla linea di comando. I metacaratteri
+ possono essere usati anche da <application>Nautilus</application> nelle
+ finestre di dialogo seleziona e mostra.
+ </para>
+ </sect2>
+ <sect2 id="quoting">
+ <title>Usare gli spazi, le virgole e altro nei nomi dei file</title>
+ <para>
+ Come detto prima un nome di file può non contenere solo lettere e numeri
+ ma anche spazi, virgole e quant'altro &mdash; in pratica ogni carattere
+ tranne lo slash (/). Comunque se state lavorando con questi file usando
+ la riga di comando dovete porre particolare attenzione perché per
+ evitare problemi dovete usare le virgolette semplici (queste -> ') per
+ indicare i nomi che contengono caratteri che non siano semplici lettere,
+ numeri o punti: per cancellare il file <filename>My file</filename>
+ dovete digitare <command>rm 'My file'</command> invece che <command>rm
+ My file</command>.
+ </para>
+ <para>
+ Naturalmente se invece state usando un programma grafico come il
+ <application>File Manager di GNOME</application> per cancellare il file
+ basta che lo trasciniate nel cestino.
+ </para>
+ </sect2>
+
+ </sect1>
+ <sect1 id="new-dirs">
+ <title>Directory e percorsi</title>
+ <sect2 id="new-dirstruct">
+ <title>Struttura delle directory</title>
+ <para>
+ Affrontiamo adesso il concetto di directory. Una
+ <emphasis>directory</emphasis> è un insieme di file. Può essere pensata
+ come una <quote>cartella</quote> contenente tanti fogli. A queste
+ directory vengono assegnati dei nomi per identificarle. Inoltre vengono
+ tenute in una struttura ad albero di modo che delle directory possano
+ contenerne altre. La directory iniziale viene chiamata <quote>directory
+ root</quote> e viene indicata con il simbolo <filename>/</filename> e
+ contiene tutti i file del vostro sistema.
+ </para>
+ <sect3 id="new-path">
+ <title>Persorsi</title>
+ <para>
+ Un <emphasis>percorsi</emphasis> è il <quote>nome completo</quote> di
+ un file, contenente cioè non solo il nome ma anche la sua posizione; è
+ costituito dal nome del file, preceduto dalla directory che lo
+ contiene preceduta a sua volta dalla directory che contiene
+ <emphasis>questa</emphasis> e via così. Un percorso tipico è
+ <filename>/home/sasha/talk.txt</filename> che indica il file
+ <filename>talk.txt</filename> nella directory
+ <filename>sasha</filename> la quale a sua volta è una sotto-directory
+ di <filename>/home</filename>.
+ </para>
+ <para>
+ Come potete vedere, la directory e il nome del file vengono separate
+ da una slash singola (/); per questa ragione i nomi dei file non
+ possono contenere il carattere slash (/). Gli utenti che provengono
+ dal sistema operativo MS-DOS troveranno familiare questa convenzione,
+ anche se in quel sistema operativo veniva invece usata la back-slash
+ (\). La directory che contiene quella attuale viene chiamata la
+ <emphasis>directory superiore</emphasis>. Ad esempio in questo caso la
+ directory <filename>home</filename> è la directory superiore di
+ <emphasis>sasha</emphasis>.
+ </para>
+ <para>
+ Ogni utente ha una propria home directory che normalmente è la
+ directory che contiene tutti i file personali dell'utente; normalmente
+ queste directory si trovano dentro di <filename>/home</filename> e
+ prendono il nome dall'utente proprietario così che la home directory
+ dell'utente <systemitem>sasha</systemitem> sarà
+ <filename>/home/sasha</filename>.
+ </para>
+ </sect3>
+ </sect2>
+ <sect2 id="new-relative">
+ <title>Nomi relativi delle directory</title>
+ <para>
+ In ogni momento i comandi inseriti vengono considerati
+ <emphasis>relativi</emphasis> alla vostra directory corrente, la quale
+ la potete pensare come la directory in cui <quote>trovate in quel
+ momento</quote>. Quando entrate nel sistema all'inizio la directory
+ corrente è la vostra home directory &mdash; per il solito utente sasha
+ sarà <filename>/home/sasha</filename>. Ogni volta che dovete riferirvi
+ ad un file potete farlo riferendovi alla vostra directory corrente
+ invece che specificarne il percorso completo.
+ </para>
+ <para>
+ Ad esempio se la vostra directory corrente è
+ <filename>/home/sasha</filename>, e qui avete un file chiamato
+ <filename>talk.txt</filename> potete farci riferimento solo con il suo
+ nome: il comando <command>emacs talk.txt</command> dato dalla directory
+ <filename>/home>sasha</filename> è equivalente a <command>emacs
+ /home/sasha/talk.txt</command> (<application>emacs</application> è un
+ potente editor per file di testo, forse poco indicato per nuovi utenti
+ che possono preferire cose più semplici come
+ <application>gnotepad</application>, ma per gli utenti avanzati
+ <application>emacs</application> risulta indispensabile).
+ </para>
+ <para>
+ Allo stesso modo, se in <filename>/home/sasha</filename> avete una
+ sotto-directory chiamata <filename>papers</filename> nella quale si
+ trova il file chiamato <filename>fieldtheory.txt</filename>, potete
+ riferirvi a questo come <filename>papers/fieldtheory.txt</filename>.
+ </para>
+ <para>
+ Se il primo carattere che usate quando vi riferite ad un file non è lo
+ slash (/) (come <filename>papers/fieldtheory.txt</filename>) allora
+ state usando un percorso relativo, cioè il nome è relativo alla
+ directory corrente. In altre parole se iniziate il nome del vostro file
+ con il carattere slash (/) il sistema lo interpreta come un percorso
+ completo &mdash; cioè un percorso che comprende l'indirizzo completo
+ fino al file partendo dalla directory root /. Questo modo di indicare i
+ file si dice <emphasis>percorso assoluto</emphasis>.
+ </para>
+ </sect2>
+ <sect2 id="new-path-conv">
+ <title>Convenzioni sui percorsi</title>
+ <para>
+ Di seguito alcune convenzioni standard usate negli indirizzi:
+ </para>
+ <para>
+ <filename>~/</filename> &mdash; la directory home dell'utente
+ </para>
+ <para>
+ <filename>./</filename> &mdash; la directory corrente
+ </para>
+ <para>
+ <filename>../</filename> &mdash; parent of the current directory
+ </para>
+ <para>
+ Ad esempio se la directory corrente di sasha è
+ <filename>/home/sasha/papers</filename>, si può riferire al file
+ <filename>/home/sasha/talk.txt</filename> come
+ <filename>~/talk.txt</filename> oppure come
+ <filename>../talk.txt</filename>.
+ </para>
+ </sect2>
+ </sect1>
+ <sect1 id="permissions">
+ <title>Permessi</title>
+ <para>
+ Ogni file sul vostro sistema ha un <emphasis>proprietario</emphasis> (NDT:
+ owner in inglese) &mdash; uno degli utenti (normalmente quello che ha
+ creato effettivamente il file stesso) e un sistema di
+ <emphasis>permessi</emphasis> che regolano l'accesso al file.
+ </para>
+ <para>
+ Per il file normali esistono tre tipi di permessi di accesso: lettura
+ (read), scrittura (write) ed esecuzione (execute), il quale ha senso solo
+ per i file eseguibili). Questi permessi possono essere impostati
+ separatamente per tre categorie di utenti: il proprietario del file, gli
+ utenti del gruppo che possiede il file e tutti gli altri. L'argomento dei
+ gruppi di utenti va al di là degli scopi di questo scritto e gli altri due
+ si spiegano da soli.. <!--Which groups of users? I
+ don't think the other two categories are self-explanatory. Would
+ help if there was some exposition here which explicitly states
+ who belongs where.-->
+ In questo modo, se i permessi sul file
+ <filename>/home/sasha/talk.txt</filename> sono impostati per leggere e
+ scrivere per l'utente sasha, che ne è anche il proprietario, e di sola
+ lettura per tutti gli altri solo sasha potrà modificarlo.
+ <!--How about adding something in parentheses here, like (Since
+ sasha created the file <filename>talk.txt</filename>, sasha has
+ the widest range of rights to access the file.)... or something
+ like that?-->
+ </para>
+ <para>
+ Ogni file appena creato "eredita" i permessi standard, normalmente lettura
+ e scrittura per l'utente e sola lettura per tutti gli altri. Potete
+ visualizzare questi permessi usando il <application>File Manager di
+ GNOME</application> cliccando sopra al file con il tasto destro e
+ scegliendo <guimenuitem>Proprietà</guimenuitem> nel menù a comparsa e poi
+ la voce <guilabel>Permessi</guilabel>. Usando questa finestra di dialogo
+ potete anche cambiare i permessi &mdash; basta cliccare su un quadratino
+ che rappresenta un permesso per modificarlo. Naturalmente solo il
+ proprietario del file o l'amministratore possono cambiare i permessi di un
+ file. Gli utenti avanzati possono anche cambiare i permessi standard che
+ vengono assegnati a tutti i nuovi file &mdash; leggete la pagina del
+ manuale della vostra shell predefinita (normalmente
+ <command>bash</command>, <command>csh</command> o <command>tcsh</command>)
+ e cercate il comando <command>umask</command>.
+ </para>
+
+ <para>
+ Un file può anche avere permessi con speciali proprietà come UID, GID e il
+ bit <quote>sticky</quote> che servono solo per gli utenti avanzati &mdash;
+ non li cambiate a meno che non sappiate esattamente quello che fate. (Se
+ siete curiosi: questi permessi sono usati normalmente sui file eseguibili
+ per permettere ad utenti normali di eseguire <emphasis>alcuni</emphasis>
+ comandi che devono leggere o modificare file a cui l'utente stesso
+ normalmente non potrebbe accedere).
+ </para>
+
+ <para>
+ Così come i file anche le directory hanno i permessi con le stesse tre
+ possibilità: lettura, scrittura ed esecuzione. Nel caso delle directory
+ però questi tre permessi hanno significati diversi: il permesso di
+ <quote>scrittura</quote> per una directory significa la possibilità di
+ elencare i file presenti nella directory oppure di effettuarvi ricerche;
+ il permesso di <quote>scrittura</quote> significa la possibilità di creare
+ ed eliminare file all'interno della directory e il permesso di
+ <quote>esecuzione</quote> dà la possibilità di accedere ai file della
+ directory.
+ </para>
+ <para>
+ Notate che i permessi dati ad un file dipendono dai permessi associati
+ alla directory nella quale si trova il file: per poter leggere un file
+ l'utente deve avere il permesso di scrittura sul file stesso e il permesso
+ di <quote>esecuzione</quote> per la directory. In questo modo, nel caso in
+ cui l'utente sasha non vuole che nessun altro possa vedere i suoi file può
+ semplicemente eliminare il permesso di esecuzione per la sua directory
+ home per tutti gli altri utenti; nessun altro (escluso chiaramente
+ l'amministratore) potrà così leggere i suoi file, indipendentemente dai
+ permessi di questi.
+ </para>
+ <para>
+ Una spiegazione dettagliata del sistema di permessi può essere letta, ad
+ esempio nella <ulink type="info" url="info:fileutils">pagina info</ulink>
+ del pacchetto GNU <citetitle>File Utilities</citetitle>.
+ </para>
+ </sect1>
+
+ <sect1 id="symlinks">
+ <title>Link simbolici</title>
+ <para>
+ Oltre ai file regolari, Unix possiede anche dei file speciali chiamati
+ <emphasis>link simbolici</emphasis> (in inglese/gergo
+ <emphasis>symlinks</emphasis>), file che non contengono dati ma che sono
+ soltanto <emphasis>puntatori</emphasis> o <emphasis>scorciatoie</emphasis>
+ ad altri file. Ad esempio sasha può avere un symlink chiamato
+ <filename>ft.txt</filename> che punta al file
+ <filename>papers/fieldtheory.txt</filename> in modo che, quando un
+ programma accede al file <filename>ft.txt</filename> verrà aperto invece
+ l'altro file <filename>papers/fieldtheory.txt</filename>. Come potete
+ capire dall'esempio, i link simbolici e i file <quote>reali</quote>
+ possono avere nomi differenti e possono trovarsi in directory diverse.
+ </para>
+ <para>
+ Notate che cancellare, muovere o cambiare nome ai link simbolici non ha
+ alcun effetto sui file reali: se sasha prova a cancellare il file
+ <filename>ft.txt</filename> verrà cancellato il link simbolico ma il file
+ <filename>papers/fieldtheory.txt</filename> rimarrà invece invariato. Allo
+ stesso modo i permessi sui link simbolici non hanno significato per gli
+ altri perché sono i permessi su quest'ultimi a determinare se un utente
+ può o meno accedervi.
+ </para>
+
+ <para>
+ I link simbolici possono puntare anche alle directory; ad esempio nel
+ server FTP di GNOME(<systemitem>ftp.gnome.org</systemitem>) c'è un file
+ <filename>/pub/GNOME/stable/releases/october-gnome</filename>, che è
+ semplicemente un link simbolico alla directory
+ <filename>/pub/GNOME/stable/releases/gnome-1.0.53</filename> &mdash; come
+ avrete capito <quote>October GNOME</quote> è solo un altro nome per la
+ versione 1.0.53 di GNOME.
+ </para>
+ </sect1>
+ <sect1 id="new-mount">
+ <title>Montare e smontare i dischi</title>
+ <para>
+ Come abbiamo accennato prima, le directory di un sistema Unix vengono
+ organizzate secondo una struttura ad albero, struttura nella quale il
+ livello più basso è rappresentato dalla directory
+ <filename>/</filename>. A differenza di altri sistemi operativi, come ad
+ esempio l'MS-DOS, non esistono dei nomi speciali per i file presenti sul
+ vostro disco floppy o sul vostro CD-ROM: <emphasis>tutti</emphasis> i
+ file accessibili dal vostro sistema devono apparire nella struttura delle
+ directory che parte dalla root <filename>/</filename>.
+ </para>
+ <para>
+ Per questa ragione, prima di poter accedere ai file presenti su un
+ dischetto floppy o su un CD-ROM dovete dare al vostro sistema un comando
+ per <quote>incorporare</quote> il contenuto di questi dischi nella
+ directory principale, comando che viene detto <emphasis>montare</emphasis>
+ il dischetto (o il CD-ROM). Potete pensare questo comando come ad
+ un'analogia con il collegamento hardware del lettore al vostro
+ computer. Normalmente il contenuto del CD-ROM apparirà sotto il nome
+ <filename>/mnt>cdrom</filename>, il floppy sotto
+ <filename>/mnt/floppy</filename>, directory che vengono chiamate
+ <emphasis>mount point</emphasis> e che vengono definite in un file di
+ configurazione speciale, <filename>/etc/fstab</filename>. Questo non
+ significa però che il sistema copi il contenuto del CD-ROM o del floppy
+ nelle directory suddette, ma che <emphasis>rappresenta</emphasis> il
+ contenuto di questi dentro quella directory: ad esempio, se un programma
+ prova a leggere il file <filename>/mnt/cdrom/index.html</filename> il
+ sistema cercherà il file index.html presente nel CD-ROM.
+ </para>
+ <para>
+ In breve, prima che possiate accedere ai file presenti su un lettore
+ removibile come un CD-ROM o un floppy, dovete <quote>montare</quote>
+ questi dispositivi. E di conseguenza <emphasis>prima di poter togliere i
+ dischi da questi lettori dovete smontarli</emphasis>.
+ </para>
+ <para>
+ When using GNOME, you usually do not have to worry about
+ mounting and unmounting: GNOME scans the appropriate
+ configuration file and places the icons for all drives on your
+ desktop. Double-clicking on any of these icons automatically
+ mounts the corresponding drive (if it was not already mounted)
+ and starts the file manager in the appropriate directory.
+ Similarly, if you right-click on the drive icon and choose the
+ command <guimenuitem>Eject device</guimenuitem> from the pop-up
+ menu, GNOME automatically unmounts it before ejecting. You can
+ also mount/unmount a drive by right-clicking on its icon on the
+ desktop and choosing <guimenuitem>Mount device</guimenuitem> or
+ <guimenuitem>Unmount device</guimenuitem> from the pop-up menu,
+ or by using the disk mount applet.
+ </para>
+ <para>
+ Note that you can't unmount a drive if it is being used by some
+ program; for example, if you have a terminal windows open in a
+ directory on the drive you're trying to unmount. So, if you get
+ the error message <quote>Device busy</quote> while trying to
+ unmount a drive, make sure that none of your open applications
+ is accessing a file or directory on this drive.
+ </para>
+ <para>
+ However, GNOME cannot prevent you from ejecting the disk using the
+ physical eject button on the drive itself &mdash; in this case,
+ <emphasis>it is your responsibility to unmount the drive</emphasis>
+ before doing so. For CD and Zip drives, the system blocks the eject
+ button on the drive while the drive is mounted; for floppy drives this
+ is technically impossible.
+ </para>
+
+ <important>
+ <title>IMPORTANT</title>
+ <para>
+ If you eject a floppy disk using the eject button on the drive without
+ first unmounting it, you may lose your data!
+ </para>
+ </important>
+
+ <para> Some systems are running special programs such as
+ <application>supermount</application> or
+ <application>magicdev</application>
+ which automatically mount a drive when a disk is inserted and unmount a
+ drive if it hasn't been used for a specified period of time. In
+ this case, you will probably never need to worry about
+ mounting/unmounting drives yourself; you don't even need to read
+ this section.
+ </para>
+ <para>
+ Allowing users to mount and unmount drives carries some security
+ risks, so many multi-user systems are configured so that only
+ root can mount or unmount drives. This is the most probable
+ cause of error messages you may be getting while trying to mount
+ a drive. In this case, discuss this matter with your system
+ administrator.
+ </para>
+ <para>
+ If the computer is your personal workstation or home computer
+ and you are not worried about security, you can give mount
+ permission to ordinary users. The easiest way to allow this is
+ to use the application
+ <application><emphasis>linuxconf</emphasis></application> (which
+ can only be run by root). Just select the drive you want to
+ access in the <guilabel>Access local drive</guilabel> section.
+ In the <guilabel>Options</guilabel> tab select the
+ <guilabel>User Mountable</guilabel> option. Your drive will now
+ be mountable by users.
+ </para>
+ <para>
+ If <application><emphasis>linuxconf</emphasis></application> is
+ not available, then you must manually edit the file
+ <filename>/etc/fstab</filename> to include user access. This is
+ done by adding the <quote>user</quote> attribute to the
+ drive. For example:
+ </para>
+ <para>
+ If your <filename>fstab</filename> file contains a line like
+ this:
+ </para>
+ <programlisting>
+/dev/cdrom /mnt/cdrom iso9660 exec,dev,ro,noauto 0 0
+ </programlisting>
+ <para>
+ add the word <quote>user</quote> to the fourth column:
+ </para>
+ <programlisting>
+/dev/cdrom /mnt/cdrom iso9660 user,exec,dev,ro,noauto 0 0
+ </programlisting>
+ </sect1>
+
+ <sect1 id="devices">
+ <title>Drives and devices</title>
+ <para>
+ Under UNIX, the word <quote>device</quote> is used for all
+ peripheral devices connected to your computer; this includes
+ hard drives, floppy and CD-ROM drives, audio and video cards,
+ serial and parallel ports, and much more. Each device has a
+ name, such as <filename>/dev/hda</filename>. The most common
+ device names are listed below (for Linux; other varieties of
+ UNIX may use slightly different device names).
+ </para>
+ <itemizedlist>
+ <listitem><para> <filename>/dev/hd*</filename> (where *=a,b,c,
+ &hellip;): these are IDE devices, such as hard drives,
+ CD-ROM drives and ZIP drives. <filename>/dev/hda</filename>
+ denotes the master drive on the first IDE controller
+ (usually your first hard drive, <filename>C:</filename>
+ under Windows), <filename>/dev/hdb</filename> is the slave
+ drive on the fist controller (this can be a second hard
+ drive or a CD-ROM), and so on. See also the <link
+ linkend="zippartition">note</link> below about ZIP drives.
+ </para></listitem>
+
+ <listitem><para>
+ <filename>/dev/sd*</filename> (where *=a,b,c, &hellip;):
+ these are SCSI devices, usually hard drives.
+ </para></listitem>
+ </itemizedlist>
+
+ <note>
+ <title>NOTE</title>
+ <para>If the acronyms IDE and SCSI are new to you, here is a
+ brief explanation: there are two types of interfaces for hard
+ drives and other similar devices: IDE (and its cousins such as
+ EIDE, ATAPI, etc.) and SCSI. SCSI provides better performance,
+ but is more expensive, so it is only used on
+ servers. If you are not sure what kind of drives you have, most
+ probably it is IDE. </para>
+ </note>
+ <itemizedlist>
+ <listitem><para>
+ <filename>/dev/fd*</filename> (where *=0,1, etc) are floppy
+ drives; <filename>/dev/fd0</filename> is the first drive (it
+ corresponds to <filename>A:</filename> under Windows),
+ <filename>/dev/fd1</filename> is the second
+ (<filename>B:</filename>), etc.
+ </para>
+ </listitem>
+ <listitem><para>
+ <filename>/dev/lp*</filename> (where *=0,1, etc) are
+ parallel ports; most commonly, these ports are used to
+ connect a printer to the
+ computer. <filename>/dev/lp0</filename> corresponds to
+ <filename>LPT1</filename> under Windows,
+ <filename>/dev/lp1</filename> to <filename>LPT2</filename>,
+ etc.
+ </para>
+ </listitem>
+ <listitem><para> <filename>/dev/ttyS*</filename> (where *=0,1,
+ etc) are serial ports; these ports are commonly used for
+ connecting a mouse or a
+ modem. <filename>/dev/ttyS0</filename> corresponds to
+ <filename>COM1</filename> under Windows,
+ <filename>/dev/ttyS1</filename> to <filename>COM2</filename>,
+ etc.
+ </para>
+ </listitem>
+ <listitem><para>
+ <filename>/dev/audio</filename> and
+ <filename>/dev/dsp</filename> &mdash; these two device
+ names are used for your audio card (they are not equivalent,
+ since they are used for different types of audio files).
+ </para>
+ </listitem>
+ </itemizedlist>
+ <para>
+ In addition, it is a common practice to have symlinks
+ <filename>/dev/floppy, /dev/modem</filename> and
+ <filename>/dev/cdrom</filename> pointing to the actual device
+ name corresponding to your floppy drive, modem, and CD-ROM drive
+ respectively.
+ </para>
+ <para>
+ You rarely need to use these device names. In particular, if you
+ want to access a file on a drive, you do not use the device name
+ (such as <filename>/dev/fd0</filename>); instead, you first
+ mount the device so that its contents shows as a subdirectory
+ (for example, <filename>/mnt/floppy</filename>) in the main
+ directory tree, and then use this directory for accessing
+ files; see <xref linkend="new-mount"> for more information. About
+ the only time when you actually need to use the device names is
+ when you are configuring some newly installed program. For
+ example, a fax program can ask you for the device name for your
+ modem (in which case you can either give it the actual device
+ name, such as <filename>/dev/ttyS1</filename>, or just use the
+ symlink <filename>/dev/modem</filename>).
+ </para>
+ <para> And just for fun: there is also a device
+ <filename>/dev/null</filename> which acts as a <quote>black
+ hole</quote>: you can send to it any information, and it never
+ returns. So if you do not want to be bothered by error messages,
+ re-direct them to <filename>/dev/null</filename> -:).
+ </para>
+
+ <sect2 id="partitions">
+ <title>Partitions</title>
+ <para>
+ Note that it is possible to subdivide a hard drive (or a
+ similar device) into parts which for all practical purposes
+ behave as independent disks, even though physically they
+ reside on the same disk. These parts are called
+ <quote>partitions</quote> (under Windows, the name
+ <quote>logical disk</quote> is used). For example, you can
+ partition your hard drive into several partitions, and install
+ different operating systems in different partitions; you can
+ reformat each partition independently of the others. This
+ partitioning of the hard drive is usually done during the
+ installation of the operating system; refer to your
+ installation guide for more information.
+ </para>
+ <para>
+ If your hard drive has been partitioned then each partition
+ is considered as a separate device. For example, if your hard
+ drive is <filename>/dev/hda</filename>, then the first
+ partition on this drive would be referred to as
+ <filename>/dev/hda1</filename>, the second as
+ <filename>/dev/hda2</filename>, and so on.
+ </para>
+ <warning id="zippartition">
+ <title> Partitioning of ZIP disks</title>
+
+ <para> For reasons unknown to us, the pre-formatted
+ ZIP disks sold in stores or formatted using Iomega's ZIP
+ tools under Windows are partitioned in a strange way:
+ they have only one partition (of Windows type, of course),
+ but this partition has number 4. Thus, if your ZIP drive is
+ <filename>/dev/hdc</filename>, the correct device name you
+ should use for such disks is <filename>/dev/hdc4</filename>.
+ </para>
+ </warning>
+ </sect2>
+ </sect1>
+ <sect1 id="X11">
+ <title>Graphical user interface: X Window System, window
+ managers, and desktop environments.</title>
+ <para>
+ UNIX is a modular system: it consists of many components so that
+ a user (or system administrator) can choose those components he
+ needs. In particular, there are several layers of software
+ responsible for graphical user interface. These layers are: X
+ Window System, window managers, and desktop environment.
+ </para>
+ <para> <emphasis>X Window System</emphasis> (also known as X, or
+ X11) is the component of UNIX systems responsible for virtually
+ all basic graphics &mdash; in particular, for drawing icons,
+ backgrounds, and windows in which your applications
+ work. Without X, you only have command line. X11 sets the screen
+ resolution and color depth, moves the mouse cursor around the
+ screen, etc. It serves as a foundation for other components of
+ graphical user interface such as window managers and desktop
+ environments.
+ </para>
+ <para> <emphasis>Window manager</emphasis> extends capabilities of
+ X Window System by placing borders and buttons around windows,
+ which allows the user to move, close, hide or resize the
+ windows. X11 is virtually always used in combination with a
+ window manager, since it would be pretty much unusable without
+ one. There are many window managers available for X11; most
+ popular are <application>fvwm</application>,
+ <application>mwm</application>, <application>kwm</application>
+ (used by KDE), <application>Enlightenment</application>, and
+ <application>Sawfish</application>.
+ </para>
+ <para> Finally, a <emphasis>desktop environment</emphasis> goes
+ one more step further than a window manager by adding a
+ graphical file manager from which you can drag-and-drop items on
+ your desktop, a panel which can be used to launch frequently
+ used applications, and a set of applications and utilities.
+ There are several desktop environments available for all
+ versions of UNIX; the most popular ones are <ulink type="http"
+ url="http://www.gnome.org">GNOME</ulink>, <ulink type="http"
+ url="http://www.kde.org">KDE</ulink> and <ulink type="http"
+ url="http://www.sun.com/solaris/cde/">CDE</ulink> (soon to be
+ replaced by GNOME).
+ </para>
+ <para> Most desktop environments contain a window manager as their
+ integral part; for example, KDE contains its own window manager,
+ <application>kwm</application> (it is possible to use KDE with
+ another window manager, but few people do so). GNOME has no
+ window manager of its own; it will allow you to choose any
+ window manager you already have on your system. To make life
+ easier for new users, usually the
+ <application>Sawfish</application> window manager is distributed
+ with GNOME and is used by default; you can switch to
+ another window manager using <application>GNOME Control
+ Center</application>. Note however that you will need a
+ GNOME-compliant window manager to use such features of GNOME as
+ session management, taskbar applet, etc.
+ </para>
+
+ </sect1>
+
+
+</article>
+
+
+