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authorChristopher R. Gabriel <cgabriel@src.gnome.org>2001-04-19 13:51:51 +0000
committerChristopher R. Gabriel <cgabriel@src.gnome.org>2001-04-19 13:51:51 +0000
commit08dda0070b8a7a4174f7b55cfba00a328465f1e6 (patch)
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unix-primer chapter by leandro
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-rw-r--r--gnome-users-guide/gnome-users-guide-1.4/it/unix-primer.sgml800
2 files changed, 801 insertions, 1 deletions
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index df156bd..515b759 100644
--- a/gnome-users-guide/gnome-users-guide-1.4/it/gnome-users-guide.sgml
+++ b/gnome-users-guide/gnome-users-guide-1.4/it/gnome-users-guide.sgml
@@ -8,7 +8,7 @@
<!ENTITY NAUTILUS SYSTEM "nautilus-user-manual.sgml">
<!ENTITY GNOMECC SYSTEM "gnomecc.sgml">
<!ENTITY GNOME-APPLETS SYSTEM "ug-applets.sgml">
-<!ENTITY NEWBIES SYSTEM "newbies.sgml">
+<!ENTITY NEWBIES SYSTEM "unix-primer.sgml">
<!ENTITY FDL SYSTEM "fdl.sgml">
<!ENTITY GPL SYSTEM "gpl-appendix.sgml">
<!ENTITY FDLITALIAN SYSTEM "fdl-it.sgml">
diff --git a/gnome-users-guide/gnome-users-guide-1.4/it/unix-primer.sgml b/gnome-users-guide/gnome-users-guide-1.4/it/unix-primer.sgml
new file mode 100644
index 0000000..0511213
--- /dev/null
+++ b/gnome-users-guide/gnome-users-guide-1.4/it/unix-primer.sgml
@@ -0,0 +1,800 @@
+<appendix id="newbies" label="A">
+
+ <title>Se sei agli inizi con Linux/UNIX</title>
+
+ <para>
+ Uno degli obbiettivi di GNOME è quello di rendere il vostro computer
+ facile da usare, senza richiedere la conoscenza di dettagli tecnici del
+ vostro sistema operativo. Nonostante tutto rimangono alcune nozioni
+ relative a UNIX che dovrebbero diventarvi familiari anche se usate la
+ semplice interfaccia grafica di GNOME. Per venire incontro ai nuovi utenti
+ questo documento raccoglie queste nozioni di base. Se avete necessità di
+ ulteriori informazioni su UNIX dovreste leggere la documentazione
+ provvista insieme al vostro sistema, oppure uno dei tanti libri e di guide
+ che si trovano on-line disponibili per tutte le versioni di UNIX.
+ </para>
+
+ <para>
+ La seguente guida è valida per tutte le versioni di UNIX e tutti i sistemi
+ operativi a questo assimilabili, compresi sia gli UNIX commerciali come
+ <systemitem>Solaris</systemitem> e sistemi open-source come
+ <systemitem>FreeBSD</systemitem> e <systemitem>Linux</systemitem>. Alcune
+ parti di questo testo sono tratte dalla guida <citetitle>Linux
+ Installation and Getting Started</citetitle> di Matt Welsh, Phil Hughes,
+ David Bandel, Boris Beletsky, Sean Dreilinger, Robert Kiesling, Evan
+ Leibovitch, e Henry Pierce. Questa guida è disponibile sia per essere
+ scaricata che consultata in linea al link <ulink
+ url="http://www.linuxdoc.org" type="http">Linux Documentation
+ Project</ulink> o <ulink url="http://www.oswg.org">Open Source Writers
+ Group</ulink>.
+ </para>
+ </sect1>
+
+ <sect1 id="new-users">
+ <title>Utenti</title>
+ <para>
+ UNIX è un sistema operativo multi-utente, cioè è stato progettato per
+ permettere a più utenti di operare sullo stesso computer, sia
+ contemporaneamente (mediante diversi terminali o connessioni di rete), sia
+ alternativamente. Usando UNIX per identificarsi nel sistema dovete
+ effettuare il log-in, che significa immettere il vostro <emphasis>nome di
+ login</emphasis> (cioè il nome usato dal sistema per identificarvi) e
+ successivamente la vostra <emphasis>password</emphasis>, cioè la vostra
+ chiave personale per entrare nel sistema. Poiché solo voi conoscete la
+ vostra password nessun altro la potrà usare per entrare a vostro nome nel
+ sistema. Normalmente si usa scegliere il proprio nome o il proprio cognome
+ o variazioni di questi come nome di login: così se ad esempio il vostro
+ nome reale è Sasha Beilinson il vostro nome potrebbe essere
+ <systemitem>sasha</systemitem>.
+ </para>
+ <para>
+ Ogni utente ha uno spazio separato per tenere i propri file personali
+ (detta la sua <emphasis>home directory</emphasis>). UNIX possiede un
+ sistema di permessi (vedi <xref linkend="permissions">), in modo che, se
+ il sistema non è mal configurato, un utente non ha la possibilità di
+ cambiare i file del sistema o di altri utenti. Questo permette inoltre ad
+ ogni utente di personalizzare molti aspetti del sistema &mdash; in
+ particolare il comportamento di GNOME &mdash; senza influire sugli altri
+ utenti.
+ </para>
+ <para>
+ Su molti sistemi UNIX esiste anche un utente speciale, detto
+ <emphasis>amministratore del sistema</emphasis> che usa il login
+ <systemitem>root</systemitem>. Questi ha il controllo
+ <emphasis>completo</emphasis> del sistema &mdash; compreso il completo
+ accesso a tutti i file di sistema e quelli di tutti gli utenti; ha la
+ possibilità di cambiare la password degli utenti esistenti, di aggiungere
+ nuovi utenti, installare e disinstallare il software e molto
+ altro. Normalmente l'amministratore è il responsabile del corretto
+ funzionamento del sistema, così se avete problemi dovete chiedere a lui.
+ </para>
+ <important>
+ <title>IMPORTANTE</title>
+ <para>
+ Anche se siete l'unico utente del vostro computer (ad esempio se questo
+ è la vostra workstation personale), cioè siete anche l'amministratore, è
+ importante che creiate un account normale e che lo usiate per il lavoro
+ quotidiano, usando l'accesso come root solo quando realmente necessario
+ per la manutenzione del sistema; visto che root può fare tutto è facile
+ combinare pasticci che possono avere conseguenze
+ disastrose. Immaginatevi l'accesso di root come una sorta di incantesimo
+ che vi dona un potere immenso con il quale, solo muovendo le mani,
+ potete creare o distruggere intere città, e visto che è molto semplice
+ muovere le mani, anche in maniera pericolosa, non è una buona idea di
+ invocare questa magia quando non necessario anche se la sensazione di
+ potere può apparire meravigliosa.
+ </para>
+ </important>
+ </sect1>
+ <sect1 id="new-file">
+ <title>File e nomi dei file</title>
+ <para>
+ Come in molti altri sistemi operativi anche in UNIX esiste il concetto di
+ <emphasis>file</emphasis>, che è un insieme di informazioni a cui viene
+ dato un nome (il <emphasis>nome file</emphasis>). Esempi di file possono
+ essere la vostra ricerca di storia, un messaggio di posta elettronica o un
+ programma che può essere eseguito, ma essenzialmente tutto ciò che si
+ trova sul disco è salvato su un file individuale.
+ </para>
+ <sect2 id="new-filenames">
+ <title>Nomi dei file</title>
+ <para>
+ I file vengono identificati dal loro nome; ad esempio il file che
+ contiene il testo del vostro intervento alla conferenza potrebbe essere
+ salvato con il nome <filename>talk.txt</filename>. Non esiste un formato
+ standard per i nomi dei file come nell'MS-DOS e in altri sistemi
+ operativi; in generale un nome di file può contenere qualsiasi carattere
+ (eccetto il carattere / &mdash; vedi la discussione sui nomi dei path
+ più avanti) ed è limitato a 256 carattere.
+ </para>
+ <important>
+ <title>IMPORTANTE</title>
+ <para>
+ A differenza dell'MS-DOS, i nome dei file in UNIX sono sensibili alle
+ maiuscole (in gergo si dice case-sensitive):
+ <filename>miofile.txt</filename> e <filename>MioFile.txt</filename>
+ vengono considerati come due file differenti.
+ </para>
+ </important>
+ <para>
+ Dovreste anche conoscere alcune convenzioni tipiche di UNIX, per le quali,
+ pur non essendo obbligatorie, è buona norma seguirle.
+ <itemizedlist>
+ <listitem>
+ <para>
+ la prima è quella di usare il formato
+ <filename>nome.estensione</filename>, dove l'estensione indica il
+ tipo di file; ad esempio l'estensione <filename>txt</filename> è
+ normalmente usata per i file contenenti testo semplice, mentre
+ l'estensione <filename>jpeg</filename> è usata per le immagini nel
+ formato JPEG e via così. In particolare il <application>File
+ Manager di GNOME</application>
+ <application>Nautilus</application>) usa le estensioni per
+ determinare il tipo del file. Potete vedere o modificare le
+ estensioni riconosciute da <application>GNOME</application>
+ selezionando la sezione <menuchoice><guimenu>Document
+ Handlers</guimenu><guimenuitem>Tipi
+ MIME</guimenuitem></menuchoice>
+ nell'<application>Pannello di controllo di
+ GNOME</application>. Notate che la convenzione standard in UNIX è
+ di non usare alcuna estensione per i programmi
+ <emphasis>eseguibili</emphasis> (cioè i file dei programmi).
+ </para>
+ </listitem>
+
+ <listitem>
+ <para>
+ I file e le directory il cui nome comincia con un punto (.) sono
+ normalmente <emphasis>file di configurazione</emphasis>; ad
+ esempio GNOME tiene tutte le sue impostazioni in molti file
+ contenuti nella directory <filename>.gnome</filename> e
+ <filename>.gnome-desktop</filename> nella home directory
+ dell'utente. Poiché normalmente non c'è necessità di modificare
+ questi file direttamente e neanche di conoscere i loro nomi e
+ posizioni precisamente <applications>Nautilus</applications> non
+ li mostra sempre (così come tutti gli altri file manager, NDT); è
+ possibile modificare questo comportamento come descritto nel
+ <ulink type="help" url="gnome-help:nautilus">Manuale di
+ Nautilus</ulink>.
+ </para>
+ </listitem>
+
+ <listitem>
+ <para>
+ i file il cui nome termina con una tilde (~) sono normalmente file
+ di backup creati dalle applicazioni; ad esempio quando modificate
+ un file <filename>miofile.txt</filename> con
+ <application>emacs</application>, questo salva la versione
+ precedente nel file <filename>miofile.txt~</filename>.
+ </para>
+ </listitem>
+ </itemizedlist>
+ </para>
+ </sect2>
+ <sect2 id="new-wildcards">
+ <title>Metacaratteri</title>
+
+ <para>
+ Quando date comandi dalla linea di comando potete usare i cosiddetti
+ <emphasis>metacaratteri</emphasis> (in inglese wildcards) invece del
+ nome del file esatto. Il metacarattere più comune è l'asterisco (*), il
+ quale comprende ogni sequenza di simboli, compresa una stringa vuota: ad
+ esempio il comando <command>ls *.txt</command> mostrerà tutti i file con
+ estensione <filename>txt</filename>, mentre il comando <command>rm
+ chapter*</command> cancellerà tutti i file il cui nome comincia con
+ <filename>chapter</filename> (<command>ls</command> e
+ <command>rm</command> sono i comandi di UNIX per elencare ed eliminare i
+ file). Un altro metacarattere molto utile è il punto interrogativo (?)
+ il quale comprende ogni singolo simbolo: ad esempio <command>rm
+ chapter?.txt</command> eliminerà i file
+ <filename>chapter1.txt</filename> e <filename>chapter2.txt</filename> ma
+ non <filename>chapter10.txt</filename>.
+ </para>
+ <para>
+ La maggior parte dei nuovi utenti di GNOME preferiscono usare il
+ <application>File Manager di GNOME</application> per operare con i file
+ invece che lavorare direttamente dalla linea di comando. I metacaratteri
+ possono essere usati anche da <application>Nautilus</application> nelle
+ finestre di dialogo seleziona e mostra.
+ </para>
+ </sect2>
+ <sect2 id="quoting">
+ <title>Usare gli spazi, le virgole e altro nei nomi dei file</title>
+ <para>
+ Come detto prima un nome di file può non contenere solo lettere e numeri
+ ma anche spazi, virgole e quant'altro &mdash; in pratica ogni carattere
+ tranne lo slash (/). Comunque se state lavorando con questi file usando
+ la riga di comando dovete porre particolare attenzione perché per
+ evitare problemi dovete usare le virgolette semplici (queste -> ') per
+ indicare i nomi che contengono caratteri che non siano semplici lettere,
+ numeri o punti: per cancellare il file <filename>My file</filename>
+ dovete digitare <command>rm 'My file'</command> invece che <command>rm
+ My file</command>.
+ </para>
+ <para>
+ Naturalmente se invece state usando un programma grafico come il
+ <application>File Manager di GNOME</application> per cancellare il file
+ basta che lo trasciniate nel cestino.
+ </para>
+ </sect2>
+
+ </sect1>
+ <sect1 id="new-dirs">
+ <title>Directory e percorsi</title>
+ <sect2 id="new-dirstruct">
+ <title>Struttura delle directory</title>
+ <para>
+ Affrontiamo adesso il concetto di directory. Una
+ <emphasis>directory</emphasis> è un insieme di file. Può essere pensata
+ come una <quote>cartella</quote> contenente tanti fogli. A queste
+ directory vengono assegnati dei nomi per identificarle. Inoltre vengono
+ tenute in una struttura ad albero di modo che delle directory possano
+ contenerne altre. La directory iniziale viene chiamata <quote>directory
+ root</quote> e viene indicata con il simbolo <filename>/</filename> e
+ contiene tutti i file del vostro sistema.
+ </para>
+ <sect3 id="new-path">
+ <title>Persorsi</title>
+ <para>
+ Un <emphasis>percorsi</emphasis> è il <quote>nome completo</quote> di
+ un file, contenente cioè non solo il nome ma anche la sua posizione; è
+ costituito dal nome del file, preceduto dalla directory che lo
+ contiene preceduta a sua volta dalla directory che contiene
+ <emphasis>questa</emphasis> e via così. Un percorso tipico è
+ <filename>/home/sasha/talk.txt</filename> che indica il file
+ <filename>talk.txt</filename> nella directory
+ <filename>sasha</filename> la quale a sua volta è una sotto-directory
+ di <filename>/home</filename>.
+ </para>
+ <para>
+ Come potete vedere, la directory e il nome del file vengono separate
+ da una slash singola (/); per questa ragione i nomi dei file non
+ possono contenere il carattere slash (/). Gli utenti che provengono
+ dal sistema operativo MS-DOS troveranno familiare questa convenzione,
+ anche se in quel sistema operativo veniva invece usata la back-slash
+ (\). La directory che contiene quella attuale viene chiamata la
+ <emphasis>directory superiore</emphasis>. Ad esempio in questo caso la
+ directory <filename>home</filename> è la directory superiore di
+ <emphasis>sasha</emphasis>.
+ </para>
+ <para>
+ Ogni utente ha una propria home directory che normalmente è la
+ directory che contiene tutti i file personali dell'utente; normalmente
+ queste directory si trovano dentro di <filename>/home</filename> e
+ prendono il nome dall'utente proprietario così che la home directory
+ dell'utente <systemitem>sasha</systemitem> sarà
+ <filename>/home/sasha</filename>.
+ </para>
+ </sect3>
+ </sect2>
+ <sect2 id="new-relative">
+ <title>Nomi relativi delle directory</title>
+ <para>
+ In ogni momento i comandi inseriti vengono considerati
+ <emphasis>relativi</emphasis> alla vostra directory corrente, la quale
+ la potete pensare come la directory in cui <quote>trovate in quel
+ momento</quote>. Quando entrate nel sistema all'inizio la directory
+ corrente è la vostra home directory &mdash; per il solito utente sasha
+ sarà <filename>/home/sasha</filename>. Ogni volta che dovete riferirvi
+ ad un file potete farlo riferendovi alla vostra directory corrente
+ invece che specificarne il percorso completo.
+ </para>
+ <para>
+ Ad esempio se la vostra directory corrente è
+ <filename>/home/sasha</filename>, e qui avete un file chiamato
+ <filename>talk.txt</filename> potete farci riferimento solo con il suo
+ nome: il comando <command>emacs talk.txt</command> dato dalla directory
+ <filename>/home>sasha</filename> è equivalente a <command>emacs
+ /home/sasha/talk.txt</command> (<application>emacs</application> è un
+ potente editor per file di testo, forse poco indicato per nuovi utenti
+ che possono preferire cose più semplici come
+ <application>gnotepad</application>, ma per gli utenti avanzati
+ <application>emacs</application> risulta indispensabile).
+ </para>
+ <para>
+ Allo stesso modo, se in <filename>/home/sasha</filename> avete una
+ sotto-directory chiamata <filename>papers</filename> nella quale si
+ trova il file chiamato <filename>fieldtheory.txt</filename>, potete
+ riferirvi a questo come <filename>papers/fieldtheory.txt</filename>.
+ </para>
+ <para>
+ Se il primo carattere che usate quando vi riferite ad un file non è lo
+ slash (/) (come <filename>papers/fieldtheory.txt</filename>) allora
+ state usando un percorso relativo, cioè il nome è relativo alla
+ directory corrente. In altre parole se iniziate il nome del vostro file
+ con il carattere slash (/) il sistema lo interpreta come un percorso
+ completo &mdash; cioè un percorso che comprende l'indirizzo completo
+ fino al file partendo dalla directory root /. Questo modo di indicare i
+ file si dice <emphasis>percorso assoluto</emphasis>.
+ </para>
+ </sect2>
+ <sect2 id="new-path-conv">
+ <title>Convenzioni sui percorsi</title>
+ <para>
+ Di seguito alcune convenzioni standard usate negli indirizzi:
+ </para>
+ <para>
+ <filename>~/</filename> &mdash; la directory home dell'utente
+ </para>
+ <para>
+ <filename>./</filename> &mdash; la directory corrente
+ </para>
+ <para>
+ <filename>../</filename> &mdash; parent of the current directory
+ </para>
+ <para>
+ Ad esempio se la directory corrente di sasha è
+ <filename>/home/sasha/papers</filename>, si può riferire al file
+ <filename>/home/sasha/talk.txt</filename> come
+ <filename>~/talk.txt</filename> oppure come
+ <filename>../talk.txt</filename>.
+ </para>
+ </sect2>
+ </sect1>
+ <sect1 id="permissions">
+ <title>Permessi</title>
+ <para>
+ Ogni file sul vostro sistema ha un <emphasis>proprietario</emphasis> (NDT:
+ owner in inglese) &mdash; uno degli utenti (normalmente quello che ha
+ creato effettivamente il file stesso) e un sistema di
+ <emphasis>permessi</emphasis> che regolano l'accesso al file.
+ </para>
+ <para>
+ Per il file normali esistono tre tipi di permessi di accesso: lettura
+ (read), scrittura (write) ed esecuzione (execute), il quale ha senso solo
+ per i file eseguibili). Questi permessi possono essere impostati
+ separatamente per tre categorie di utenti: il proprietario del file, gli
+ utenti del gruppo che possiede il file e tutti gli altri. L'argomento dei
+ gruppi di utenti va al di là degli scopi di questo scritto e gli altri due
+ si spiegano da soli.. <!--Which groups of users? I
+ don't think the other two categories are self-explanatory. Would
+ help if there was some exposition here which explicitly states
+ who belongs where.-->
+ In questo modo, se i permessi sul file
+ <filename>/home/sasha/talk.txt</filename> sono impostati per leggere e
+ scrivere per l'utente sasha, che ne è anche il proprietario, e di sola
+ lettura per tutti gli altri solo sasha potrà modificarlo.
+ <!--How about adding something in parentheses here, like (Since
+ sasha created the file <filename>talk.txt</filename>, sasha has
+ the widest range of rights to access the file.)... or something
+ like that?-->
+ </para>
+ <para>
+ Ogni file appena creato "eredita" i permessi standard, normalmente lettura
+ e scrittura per l'utente e sola lettura per tutti gli altri. Potete
+ visualizzare questi permessi usando il <application>File Manager di
+ GNOME</application> cliccando sopra al file con il tasto destro e
+ scegliendo <guimenuitem>Proprietà</guimenuitem> nel menù a comparsa e poi
+ la voce <guilabel>Permessi</guilabel>. Usando questa finestra di dialogo
+ potete anche cambiare i permessi &mdash; basta cliccare su un quadratino
+ che rappresenta un permesso per modificarlo. Naturalmente solo il
+ proprietario del file o l'amministratore possono cambiare i permessi di un
+ file. Gli utenti avanzati possono anche cambiare i permessi standard che
+ vengono assegnati a tutti i nuovi file &mdash; leggete la pagina del
+ manuale della vostra shell predefinita (normalmente
+ <command>bash</command>, <command>csh</command> o <command>tcsh</command>)
+ e cercate il comando <command>umask</command>.
+ </para>
+
+ <para>
+ Un file può anche avere permessi con speciali proprietà come UID, GID e il
+ bit <quote>sticky</quote> che servono solo per gli utenti avanzati &mdash;
+ non li cambiate a meno che non sappiate esattamente quello che fate. (Se
+ siete curiosi: questi permessi sono usati normalmente sui file eseguibili
+ per permettere ad utenti normali di eseguire <emphasis>alcuni</emphasis>
+ comandi che devono leggere o modificare file a cui l'utente stesso
+ normalmente non potrebbe accedere).
+ </para>
+
+ <para>
+ Così come i file anche le directory hanno i permessi con le stesse tre
+ possibilità: lettura, scrittura ed esecuzione. Nel caso delle directory
+ però questi tre permessi hanno significati diversi: il permesso di
+ <quote>scrittura</quote> per una directory significa la possibilità di
+ elencare i file presenti nella directory oppure di effettuarvi ricerche;
+ il permesso di <quote>scrittura</quote> significa la possibilità di creare
+ ed eliminare file all'interno della directory e il permesso di
+ <quote>esecuzione</quote> dà la possibilità di accedere ai file della
+ directory.
+ </para>
+ <para>
+ Notate che i permessi dati ad un file dipendono dai permessi associati
+ alla directory nella quale si trova il file: per poter leggere un file
+ l'utente deve avere il permesso di scrittura sul file stesso e il permesso
+ di <quote>esecuzione</quote> per la directory. In questo modo, nel caso in
+ cui l'utente sasha non vuole che nessun altro possa vedere i suoi file può
+ semplicemente eliminare il permesso di esecuzione per la sua directory
+ home per tutti gli altri utenti; nessun altro (escluso chiaramente
+ l'amministratore) potrà così leggere i suoi file, indipendentemente dai
+ permessi di questi.
+ </para>
+ <para>
+ Una spiegazione dettagliata del sistema di permessi può essere letta, ad
+ esempio nella <ulink type="info" url="info:fileutils">pagina info</ulink>
+ del pacchetto GNU <citetitle>File Utilities</citetitle>.
+ </para>
+ </sect1>
+
+ <sect1 id="symlinks">
+ <title>Link simbolici</title>
+ <para>
+ Oltre ai file regolari, Unix possiede anche dei file speciali chiamati
+ <emphasis>link simbolici</emphasis> (in inglese/gergo
+ <emphasis>symlinks</emphasis>), file che non contengono dati ma che sono
+ soltanto <emphasis>puntatori</emphasis> o <emphasis>scorciatoie</emphasis>
+ ad altri file. Ad esempio sasha può avere un symlink chiamato
+ <filename>ft.txt</filename> che punta al file
+ <filename>papers/fieldtheory.txt</filename> in modo che, quando un
+ programma accede al file <filename>ft.txt</filename> verrà aperto invece
+ l'altro file <filename>papers/fieldtheory.txt</filename>. Come potete
+ capire dall'esempio, i link simbolici e i file <quote>reali</quote>
+ possono avere nomi differenti e possono trovarsi in directory diverse.
+ </para>
+ <para>
+ Notate che cancellare, muovere o cambiare nome ai link simbolici non ha
+ alcun effetto sui file reali: se sasha prova a cancellare il file
+ <filename>ft.txt</filename> verrà cancellato il link simbolico ma il file
+ <filename>papers/fieldtheory.txt</filename> rimarrà invece invariato. Allo
+ stesso modo i permessi sui link simbolici non hanno significato per gli
+ altri perché sono i permessi su quest'ultimi a determinare se un utente
+ può o meno accedervi.
+ </para>
+
+ <para>
+ I link simbolici possono puntare anche alle directory; ad esempio nel
+ server FTP di GNOME(<systemitem>ftp.gnome.org</systemitem>) c'è un file
+ <filename>/pub/GNOME/stable/releases/october-gnome</filename>, che è
+ semplicemente un link simbolico alla directory
+ <filename>/pub/GNOME/stable/releases/gnome-1.0.53</filename> &mdash; come
+ avrete capito <quote>October GNOME</quote> è solo un altro nome per la
+ versione 1.0.53 di GNOME.
+ </para>
+ </sect1>
+ <sect1 id="new-mount">
+ <title>Montare e smontare i dischi</title>
+ <para>
+ Come abbiamo accennato prima, le directory di un sistema Unix vengono
+ organizzate secondo una struttura ad albero, struttura nella quale il
+ livello più basso è rappresentato dalla directory
+ <filename>/</filename>. A differenza di altri sistemi operativi, come ad
+ esempio l'MS-DOS, non esistono dei nomi speciali per i file presenti sul
+ vostro disco floppy o sul vostro CD-ROM: <emphasis>tutti</emphasis> i
+ file accessibili dal vostro sistema devono apparire nella struttura delle
+ directory che parte dalla root <filename>/</filename>.
+ </para>
+ <para>
+ Per questa ragione, prima di poter accedere ai file presenti su un
+ dischetto floppy o su un CD-ROM dovete dare al vostro sistema un comando
+ per <quote>incorporare</quote> il contenuto di questi dischi nella
+ directory principale, comando che viene detto <emphasis>montare</emphasis>
+ il dischetto (o il CD-ROM). Potete pensare questo comando come ad
+ un'analogia con il collegamento hardware del lettore al vostro
+ computer. Normalmente il contenuto del CD-ROM apparirà sotto il nome
+ <filename>/mnt>cdrom</filename>, il floppy sotto
+ <filename>/mnt/floppy</filename>, directory che vengono chiamate
+ <emphasis>mount point</emphasis> e che vengono definite in un file di
+ configurazione speciale, <filename>/etc/fstab</filename>. Questo non
+ significa però che il sistema copi il contenuto del CD-ROM o del floppy
+ nelle directory suddette, ma che <emphasis>rappresenta</emphasis> il
+ contenuto di questi dentro quella directory: ad esempio, se un programma
+ prova a leggere il file <filename>/mnt/cdrom/index.html</filename> il
+ sistema cercherà il file index.html presente nel CD-ROM.
+ </para>
+ <para>
+ In breve, prima che possiate accedere ai file presenti su un lettore
+ removibile come un CD-ROM o un floppy, dovete <quote>montare</quote>
+ questi dispositivi. E di conseguenza <emphasis>prima di poter togliere i
+ dischi da questi lettori dovete smontarli</emphasis>.
+ </para>
+ <para>
+ Quando usate GNOME normalmente non dovete preoccuparvi di montare e
+ smontare i dischi perché GNOME legge i file di configurazione e mette le
+ icone di tutti i dischi sulla scrivania. In questo modo cliccando sopra
+ l'icona verranno automaticamente montati i dischi corrispondenti, sempre
+ che non siano già stati montati e avvia il file manager nella giusta
+ directory; cliccando invece con il tasto destro del mouse e scegliendo il
+ comando <guimenuitem>Espelli il disco</guimenuitem> dal menù a comparsa
+ GNOME smonterà il disco e poi lo espellerà. È possibile anche montare o
+ smontare un disco sempre cliccando sopra l'icona corrispondente e
+ scegliendo <guimenuitem>Monta il disco</guimenuitem> o <guimenuitem>Smonta
+ il disco</guimenuitem> dal menù a comparsa oppure usando l'applet
+ <application>MontaDischi</application>.
+ </para>
+ <para>
+ Notate che non potete smontare un disco se questo è in uso da parte di
+ qualche programma; ad esempio se avete una finestra terminale aperta su
+ una directory del disco che volete smontare otterrete il messaggio
+ d'errore <quote>device occupato</quote> se provate a smontarlo.
+ </para>
+ <para>
+ In ogni caso GNOME non può impedirvi di espellere un disco usando il
+ bottone fisico d'espulsione &mdash; in questo caso <emphasis>è vostra
+ responsabilità smontare il disco</emphasis> prima di espellerlo. Per
+ alcuni CD e per i dischi ZIP il sistema blocca il bottone d'espulsione se
+ il disco è montato ma per i floppy questo è tecnicamente impossibile.
+ <note>
+ <title>NDT:</title>
+ <para>
+ almeno nei computer del tipo PC-Compatibile
+ </para>
+ </note>
+ </para>
+
+ <important>
+ <title>IMPORTANTE</title>
+ <para>
+ Se espellete un floppy usando il bottone del lettore senza smontarlo
+ prima potreste perdere i vostri dati.
+ </para>
+ </important>
+
+ <para>
+ Alcuni sistemi possono avere in esecuzione programmi come
+ <application>supermount</application> o
+ <application>magicdev</application> con i quali i dischi vengono montati
+ automaticamente quando viene inserito un disco e smontati quando non
+ vengono più usati per un certo periodo; in questo caso non dovrete
+ preoccuparvi di montare o smontare i dischi e neanche di leggere questa
+ sezione di questo manuale.
+ </para>
+ <para>
+ Permettere agli utenti di montare e smontare i dischi può portare alcuni
+ problemi di sicurezza; per questa ragione molti sistemi sono configurati
+ in modo che solo l'utente root possa compiere queste azioni. Questa è la
+ ragione più probabile dei messaggi di errore che ottenete quando provate a
+ montare un disco, della qual cosa dovete informare il vostro
+ amministratore di sistema.
+ </para>
+ <para>
+ Se il computer in questione è la vostra workstation personale o il vostro
+ computer casalingo e non siete particolarmente preoccupati dei problemi
+ legati alla sicurezza potete dare il permesso di montare e smontare i
+ dischi agli utenti ordinari. Il modo più semplice è quello di usare il
+ programma <application><emphasis>linuxconf</emphasis></application> (che
+ però può essere usato solo da root). Selezionate il disco che volete far
+ montare e smontare ai vostri utenti nella sezione <guilabel>Access local
+ drive</guilabel>; nella sotto-sezione <guilabel>Opzioni</guilabel>
+ selezionate l'opzione <guilabel>User Mountable</guilabel>. A questo punto
+ il disco potrà essere montato dagli utenti.
+ </para>
+ <para>
+ Se non avete a disposizione
+ <application><emphasis>linuxconf</emphasis></application> dovete
+ modificare da soli il file <filename>/etc/fstab</filename> per permettere
+ l'uso da parte degli utenti; aggiungete l'attributo <quote>user</quote> al
+ disco. Ad esempio:
+ </para>
+ <para>
+ se il vostro file <filename>fstab</filename> contiene una linea simile a:
+ </para>
+ <programlisting>
+/dev/cdrom /mnt/cdrom iso9660 exec,dev,ro,noauto 0 0
+ </programlisting>
+ <para>
+ aggiungete la parola <quote>user</quote> nella quarta colonna:
+ </para>
+ <programlisting>
+/dev/cdrom /mnt/cdrom iso9660 user,exec,dev,ro,noauto 0 0
+ </programlisting>
+ </sect1>
+
+ <sect1 id="devices">
+ <title>Dischi e dispositivi (device)</title>
+ <para>
+ Nei Sistemi Operativi della famiglia Unix la parola
+ <quote>dispositivo</quote> (ma è molto più diffusa, conosciuta ed usata la
+ corrispondente parola inglese <quote>device</quote>) viene usata per
+ indicare tutte le periferiche connesse al vostro computer, comprendendo
+ perciò hard-disk, lettori CD-Rom, schede video e audio, porte seriali e
+ parallele e molto altro. Ogni dispositivo ha un nome proprio come ad
+ esempio <filename>/dev/hda</filename>. Elenchiamo i nomi dei dispositivi
+ più comuni (usati per Linux perché altri Unix usano nomi differenti):
+ </para>
+ <itemizedlist>
+ <listitem>
+ <para>
+ <filename>/dev/hd*</filename> (dove *=a,b,c, &hellip;): sono i
+ dispositivi connessi al bus IDE, come ad esempio gli hard-disk, i
+ lettori di CD-Rom e ZIP che usano questo tipo di bus. Il nome
+ <filename>/dev/hda</filename> indica il primo disco del controller IDE
+ (normalmente il disco denominato <quote>master</quote> o anche disco
+ <filename>C:</filename> sotto Windows), <filename>/dev/hdb</filename> è
+ il disco <quote>slave</quote>, cioè il secondo disco del primo canale
+ del controller, disco che può anche essere un lettore CD-Rom e via
+ così. Vedi anche la <link linkend="zippartition">nota</link> più
+ avanti a proposito dei dischi ZIP.
+ </para>
+ </listitem>
+
+ <listitem>
+ <para>
+ <filename>/dev/sd*</filename> (dove *=a,b,c, &hellip;): sono i
+ dispositivi connessi al bus SCSI, normalmente hard-disk.
+ </para>
+ </listitem>
+ </itemizedlist>
+
+ <note>
+ <title>NOTA</title>
+ <para>
+ Se le sigle IDE e SCSI sono per voi sconosciute questa è una breve
+ spiegazione. Esistono due tipi di interfacce per gli hard-disk e altri
+ dispositivi simili: IDE (e i suoi cuginetti come EIDE, ATAPI ed altri)
+ e SCSI. La seconda offre maggiori prestazioni ma è più costosa e viene
+ usata principalmente sui server, per cui se non sapete quale tipo
+ abbiate voi a disposizione molto probabilmente state usando IDE.
+ </para>
+ </note>
+ <itemizedlist>
+ <listitem>
+ <para>
+ <filename>/dev/fd*</filename> (dove *=0,1, etc) sono i lettori dei
+ floppy: <filename>/dev/fd0</filename> è il primo lettore (che
+ corrisponde al disco <filename>A:</filename> di Windows),
+ <filename>/dev/fd1</filename> è il secondo (<filename>B:</filename> di
+ Windows), e via così.
+ </para>
+ </listitem>
+ <listitem>
+ <para>
+ <filename>/dev/lp*</filename> (dove *=0,1, etc) sono le porte
+ parallele. Comunemente queste porte vengono usate per connettere le
+ stampanti al computer. <filename>/dev/lp0</filename> corrisponde a
+ <filename>LPT1</filename> di Windows, <filename>/dev/lp1</filename> a
+ <filename>LPT2</filename>, e via così.
+ </para>
+ </listitem>
+ <listitem>
+ <para>
+ <filename>/dev/ttyS*</filename> (dove *=0,1, etc) sono le porte
+ seriali, usate comunemente per connettere mouse oppure
+ modem. <filename>/dev/ttyS0</filename> corrisponde a
+ <filename>COM1</filename> di Windows, <filename>/dev/ttyS1</filename>
+ a <filename>COM2</filename>, e via così.
+ </para>
+ </listitem>
+ <listitem>
+ <para>
+ <filename>/dev/audio</filename> and <filename>/dev/dsp</filename>
+ &mdash; questi due nomi di dispositivi vengono usati tutti e due per
+ la scheda audio, ma senza equivalenza perché vengono usati per due
+ differenti tipi di file sonori.
+ </para>
+ </listitem>
+ </itemizedlist>
+ <para>
+ È uso comune avere dei link simbolici come
+ <filename>/dev/floppy</filename>, <filename>/dev/modem</filename> e
+ <filename>/dev/cdrom</filename> che puntano al dispositivo reale
+ corrispondente al vostro lettore floppy, al modem e al lettore di CD-Rom
+ rispettivamente.
+ </para>
+ <para>
+ Dovrete usare questi nomi raramente poiché se volete accedere ad un file
+ che si trova su un floppy non dovrete usare il dispositivo (come, nel
+ nostro esempio, <filename>/dev/fd0</filename> oppure
+ <filename>/dev/floppy</filename> quale che sia) ma dovrete prima montare
+ il dispositivo così da poter vedere il suo contenuto dentro ad una
+ sotto-directory (che potrà essere ad esempio
+ <filename>/mnt/floppy</filename> oppure <filename>/floppy</filename>)
+ nella directory principale; vedi anche <xref linkend="new-mount"> per
+ maggiori informazioni. Molto probabilmente dovrete usare questi nomi solo
+ quando dovrete configurare un nuovo programma; ad esempio un programma per
+ spedire fax potrebbe chiedervi il nome del dispositivo del vostro modem,
+ che potrebbe essere <filename>/dev/ttyS1</filename> oppure il link
+ simbolico <filename>/dev/modem</filename>.
+ </para>
+ <para>
+ In puro spirito Unix esiste anche un dispositivo
+ <filename>/dev/null</filename> che funziona esattamente come un
+ <quote>buco nero</quote> poiché tutto ciò che viene inviato a questo viene
+ completamente cancellato. Ad esempio, se non volete essere disturbati dai
+ messaggi di errore potete inviarli a <filename>/dev/null</filename> e non
+ li vedrete più -:).
+ </para>
+
+ <sect2 id="partitions">
+ <title>Partizioni</title>
+ <para>
+ È possibile suddividere un hard-disk (o altri dispositivi simili) in
+ parti che si comportano in tutti gli usi come dischi differenti anche se
+ fisicamente stanno si tratta dello stesso disco. Queste parti vengono
+ chiamate <quote>partizioni</quote> (Windows usa il nome <quote>dischi
+ logici</quote>). Ad esempio è possibile suddividere un solo disco in
+ diverse partizioni ed installare in ognuna diversi sistemi operativi
+ poiché è possibile formattare ogni partizione in modo indipendente l'una
+ dalle altre. Questo <quote>partizionamento</quote> viene normalmente
+ fatto all'atto dell'installazione dei sistemi operativi; seguite le
+ istruzioni di installazioni per maggiori informazioni.
+ </para>
+ <para>
+ Se il vostro hard-disk è stato partizionato ogni partizione viene
+ considerata come un disco diverso: ad esempio se
+ <filename>/dev/hda</filename> è il vostro disco principale allora la
+ prima partizione è <filename>/dev/hda1</filename>, la seconda
+ <filename>/dev/hda2</filename> e via così.
+ </para>
+ <warning id="zippartition">
+ <title>Partizionamento dei dischi ZIP</title>
+
+ <para>
+ Per ragioni a noi sconosciute i dischi ZIP pre-formattati usando i
+ programmi per Windows della ditta IOMEGA produttrice di questi dischi,
+ sono partizionati in modo al quanto strano: hanno al loro interno una
+ sola partizione (di tipo Windows, chiaramente) che però ha il numero
+ 4. Così se il vostro lettore di dischi ZIP è
+ <filename>/dev/hdc</filename>, il dispositivo corretto che dovrete
+ usare è <filename>/dev/hdc4</filename>.
+ </para>
+ </warning>
+ </sect2>
+ </sect1>
+ <sect1 id="X11">
+ <title>
+ Interfacce utente grafiche: X Window System, gestori di finestre e
+ ambienti di desktop
+ </title>
+ <para>
+ Unix è un sistema modulare, che consiste cioè di molti componenti che
+ possono essere scelti dall'utente (o dall'amministratore del sistema) a
+ seconda dei gusti e delle necessità. In particolare ci sono molti livelli
+ di software responsabili dell'interfaccia grafica, livelli che sono
+ l'<quote>X Window System</quote>, i gestori di finestre e gli ambienti di
+ desktop.
+ </para>
+ <para> L'<emphasis>X Window System</emphasis> (conosciuto anche
+ semplicemente come X o X11) è il componente di Unix che gestisce tutti i
+ livelli grafici di base &mdash; in particolare disegna le icone, gli
+ sfondi e le finestre dove girano i programmi. Senza X potete usare solo
+ l'interfaccia grafica. X11 imposta la risoluzione dello schermo, la
+ quantità di colori disponibili, muove il cursore del mouse nello schermo e
+ altro; serve cioè come <quote>base</quote> per tutti gli altri componenti
+ dell'interfaccia utente grafica come i gestori di finestre e gli ambienti
+ di desktop.
+ </para>
+ <para>
+ I <emphasis>gestori di finestre</emphasis> estendono la possibilità dell'X
+ Window System disegnando bordi e bottoni intorno alle finestre,
+ permettendo così all'utente di muovere, chiudere, nascondere e
+ ridimensionare le finestre. Normalmente X11 deve essere usato sempre
+ insieme ad un gestore di finestre perché senza uno di questi rimane quasi
+ inutilizzabile. Esistono molti gestori di finestre per X11, dei quali i
+ più conosciuti sono <application>fvwm</application>,
+ <application>mwm</application>, <application>kwm</application> (usato da
+ KDE), <application>Enlightenment</application>, e
+ <application>Sawfish</application>.
+ </para>
+ <para>
+ Infine ci sono gli <emphasis>ambienti di desktop</emphasis> che vanno un
+ passo avanti dei gestori di finestre in quanto aggiungono un file manager
+ grafico dal quale potete usare il metodo <quote>drag-n-drop</quote> sui
+ vari elementi, un pannello contenente i programmi maggiormente usati e un
+ insieme di programmi e di utilità. Esistono alcuni ambienti di desktop
+ disponibili per tutte le versioni di Unix, delle quali le più conosciute
+ sono <ulink type="http" url="http://www.gnome.org">GNOME</ulink>, <ulink
+ type="http" url="http://www.kde.org">KDE</ulink> e <ulink type="http"
+ url="http://www.sun.com/solaris/cde/">CDE</ulink> (che però verrà presto
+ rimpiazzato da GNOME).
+ </para>
+ <para>
+ Molti ambienti di desktop usano un gestore di finestre loro proprio: ad
+ esempio KDE contiene il suo gestore di finestre
+ <application>kwm</application> (anche se è possibile usare KDE con un
+ altro gestore di finestre nella pratica ben pochi utenti lo fanno). GNOME
+ non ha invece un proprio gestore di finestre, il che permette ad ogni
+ utente di usare quello già installato nel sistema. Per rendere le cose più
+ semplici possibili normalmente il gestore di finestre
+ <application>Sawfish</application> viene distribuito insieme a GNOME come
+ predefinito ma potete cambiarlo usando il <application>Pannello di
+ Controllo</application>, anche se dovete usare un gestore che sia
+ compatibile con GNOME per poter usare alcune caratteristiche come la
+ gestione delle sessioni, l'applet taskbar e altro.
+ </para>
+
+ </sect1>
+
+
+</appendix>
+
+
+